Gli agricoltori polacchi pianificano uno sciopero generale e il blocco del confine con l’Ucraina
Gli agricoltori polacchi del sindacato Solidarnosc pianificano uno sciopero generale che inizierà questo venerdì con il blocco dei valichi di frontiera tra Polonia e Ucraina.
Mercoledì i presidenti del sindacato agricolo “Solidarnosc” hanno adottato all’unanimità una risoluzione che annuncia uno sciopero generale degli agricoltori in tutto il paese.
Lo sciopero inizierà il 9 febbraio con il blocco di tutti i valichi di frontiera tra Polonia e Ucraina, insieme ai blocchi di strade e autostrade in tutto il paese tra il 9 febbraio e il 10 marzo.
Il sindacato nella nota ha affermato che “La nostra pazienza è finita. La posizione di Bruxelles sull’ultimo giorno di gennaio 2024 è inaccettabile per tutta la nostra comunità agricola“.
“Inoltre, la passività delle autorità polacche… riguardo all’importazione di prodotti agricoli e alimentari dall’Ucraina non ci lascia altra scelta se non quella di dichiarare uno sciopero generale”.
Solidarnosc ha anche chiesto al governo polacco di garantire la redditività dell’agricoltura polacca e di ricostruire il settore polacco di trasformazione agricola, poiché, a suo avviso, non sono protetti dal “Green Deal europeo”, attualmente in fase di attuazione.
Il sindacato ha affermato che “Le aziende agricole familiari polacche sono la base della sicurezza alimentare del paese”.
“Stiamo lottando per il nostro bene comune, che è quello di proteggere le aziende agricole familiari polacche, spesso aziende multigenerazionali, dal collasso e dalla bancarotta”.
Il Green Deal europeo è l’iniziativa dell’Unione Europea per combattere il cambiamento climatico e il degrado ambientale, che l’UE considera “una minaccia esistenziale per l’Europa e il mondo”, secondo una dichiarazione politica della Commissione Europea.
Nella dichiarazione si legge che “La Commissione Europea [l’organo esecutivo dell’UE] ha adottato una serie di proposte per rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e tassazione adatte a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990”, con l’obiettivo finale di “nessuna emissione netta di gas serra entro il 2050”.
Gli agricoltori di Francia, Belgio, Portogallo, Grecia e Germania hanno protestato contro i vincoli imposti loro dalle misure dell’UE per affrontare il cambiamento climatico, l’aumento dei costi e la concorrenza sleale dall’estero.
Gli agricoltori polacchi sono stati particolarmente espliciti riguardo all’impatto delle importazioni di prodotti alimentari a basso costo dalla vicina Ucraina.
Reazioni all’annuncio di protesta
La Commissione europea ha affermato di aver ascoltato attentamente le preoccupazioni espresse dagli agricoltori durante le proteste che si stanno svolgendo in diversi Stati membri.
Alla richiesta di commento della Reuters un portavoce della Commissione in una risposta via email ha scritto “In relazione alle preoccupazioni specifiche delineate attualmente dagli agricoltori, la Commissione sta valutando i possibili passi successivi“.
Il ministro polacco dell’Agricoltura Czesław Siekierski ha dichiarato sabato in un’intervista a RMF FM che il governo polacco cercherà di fermare i blocchi stradali e ha già chiesto un incontro ai sindacati degli agricoltori.
Siekierski ha detto a RMF FM che gli agricoltori “stanno protestando per una buona causa” poiché il grano esportato dalla Polonia viene espulso dai mercati a causa del grano più economico proveniente dall’Ucraina.
Il governo ha condotto colloqui bilaterali con l’Ucraina ed è anche in trattative con l’UE, ma ha bisogno di più tempo perché è entrato in carica solo sette settimane fa, ha detto Siekierski a RMF FM.
L’ex ministro polacco dell’agricoltura Artur Balazs e presidente del Fondo europeo per lo sviluppo dei villaggi polacchi ha dichiarato in un’intervista a “Polskie Radio 24” che la produzione agricola in Ucraina non è conforme alle norme fitosanitarie e al benessere degli animali dell’UE.
Per gli agricoltori europei, però, il rispetto degli standard agricoli dell’Unione rappresenta una grande parte dei costi di produzione, ha detto Balazs alla radio polacca, aggiungendo che solo l’UE può risolvere questo problema.
Concessione ecologica dell’UE
Secondo una dichiarazione, il 31 gennaio, la Commissione europea ha proposto di consentire agli agricoltori dell’UE di derogare per un anno ad alcune norme agricole dell’UE adottate nel 2023.
La norma dell’UE che obbliga gli agricoltori a mantenere il 4% delle loro terre coltivabili incolte o improduttive sarà temporaneamente sostituita da una norma che imporrà agli agricoltori di destinare il 7% delle loro terre alla coltivazione, senza l’uso di pesticidi, di colture che fissano l’azoto, come le lenticchie, piselli o fave – e colture intercalari, afferma la dichiarazione.
“Le colture intercalari sono piante che crescono tra due colture principali” e possono servire come foraggio per gli animali o concime verde.
Gli agricoltori che seguono la nuova regola potranno comunque beneficiare dei sussidi dell’UE, si legge nella nota.
La Commissione europea ha riconosciuto nella dichiarazione le difficoltà e le incertezze che gli istituti di credito devono affrontare a causa di eventi meteorologici quali siccità, incendi e inondazioni in varie parti dell’Unione, degli alti prezzi dell’energia e dei fattori produttivi a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, nonché dell’inflazione e aumento del costo della vita.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha affermato nella dichiarazione “La misura odierna offre ulteriore flessibilità agli agricoltori in un momento in cui devono affrontare molteplici sfide“.
Copa e Cogeca, l’organizzazione degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’UE, hanno affermato in un comunicato che la decisione dell’UE di consentire agli agricoltori di derogare al mantenimento di una parte delle loro terre incolte o improduttive è arrivata tardi nel calendario agricolo ed è limitata.
Secondo la Commissione europea, la misura sarà adottata previa approvazione da parte dei membri dell’UE tramite votazione.
Il Copa e la Cogeca hanno invitato nella dichiarazione agli Stati membri dell’UE a “rafforzare ulteriormente questa proposta”.
Limitare le importazioni dall’Ucraina
L’ultimo giorno di gennaio, la Commissione europea ha anche proposto di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi e delle quote di importazione sulle esportazioni ucraine verso l’UE, ma di limitare l’importazione di prodotti agricoli sensibili dall’Ucraina – pollame, uova e zucchero – a un livello minimo tra i livelli dal 2022 al 2023.
Nella nota si legge che “Se le importazioni di questi prodotti superassero i volumi medi delle importazioni nel 2022 e nel 2023, “le tariffe verrebbero reimposte per garantire che i volumi delle importazioni non superino in modo significativo quelli degli anni precedenti”.
La Commissione ha affermato che L’UE ha revocato i dazi sulle esportazioni ucraine nel 2022 in seguito all’invasione della Russia.
L’organizzazione ha affermato in una nota che la misura proposta dall’UE per creare un meccanismo per limitare l’aumento delle importazioni di alcuni prodotti alimentari è accolta con favore dal Copa e dalla Cogeca, ma i suoi membri la ritengono insufficiente.
Il Copa e la Cogeca hanno affermato che l’esclusione di cereali e semi oleosi dal meccanismo che limita le importazioni dall’Ucraina è “inaccettabile”.
Il Copa e la Cogeca hanno affermato che “Sebbene riteniamo che sia dovere e interesse dell’UE continuare a sostenere l’Ucraina, la soluzione all’attuale situazione relativa all’impatto delle importazioni sui produttori dell’UE deve essere affrontata in modo efficace”.
La dichiarazione afferma che i due organi legislativi dell’UE, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, composto da ministri di ciascun paese membro, esamineranno la proposta.
L’organizzazione ha invitato entrambe le istituzioni a includere cereali e semi oleosi nella misura e a utilizzare la media annuale dei due anni precedenti – 2021 e 202 – come base per limitare le importazioni dall’Ucraina.
Il Copa e la Cogeca hanno inoltre chiesto che tutti i prodotti importati al di sopra di questa soglia debbano essere esportati al di fuori dell’UE.
Reuters ha contribuito a questo rapporto.
Fonte: https://www.zerohedge.com/political/polish-farmers-plan-general-strike-blockade-ukraine-border
Scritto da Ella Kietlinska tramite The Epoch Times
Tradotto da Carlo Makhloufi Donelli
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