Comunicazione e giovani: ne parliamo con il prof. Alberto Contri

Comunicazione: il processo e le modalità di trasmissione e ricezione di informazioni; la TV e la radio non sono mezzi di comunicazione, ma solo di trasmissione.

Alberto Contri è un esperto di comunicazione, e per diversi anni ne è stato docente sia presso La Sapienza che presso lo IULM.

In tale veste ha avuto modo di interagire con i giovani, dapprima i 20enni e poi, da docente nei Master, con i 27enni, e si è reso conto che un difetto di comunicazione li ha allontanati forse irreparabilmente.

Il prof. Contri ha chiamato tale difetto “Costante Attenzione Parziale”, sindrome che potrebbe essere alla base di ciò che viene definito “analfabetismo funzionale“.

L’UNESCO definisce dal 1984 l’analfabetismo funzionale come «la condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità».

Un analfabeta funzionale si distingue per le seguenti caratteristiche:

  • incapacità di comprendere adeguatamente testi o materiali informativi pensati per essere compresi dalla persona comune: articoli di giornale, contratti legalmente vincolanti, regolamenti, bollette, corrispondenza bancaria, orari di mezzi pubblici, cartine stradali, dizionari, enciclopedie, foglietti illustrativi di farmaci, istruzioni di apparecchiature;
  • scarsa abilità nell’eseguire anche semplici calcoli matematici, ad esempio riguardanti la contabilità personale o il tasso di sconto su un bene in vendita;
  • scarse competenze nell’utilizzo degli strumenti informatici (sistemi operativi, uso della rete, software di videoscrittura, fogli di calcolo, ecc.);
  • conoscenza dei fenomeni scientifici, politici, storici, sociali ed economici molto superficiale e legata prevalentemente alle esperienze personali o a quelle delle persone vicine; tendenza a generalizzare a partire da singoli episodi non rappresentativi; largo uso di stereotipi e pregiudizi;
  • scarso senso critico, tendenza a credere ciecamente alle informazioni ricevute, incapacità di distinguere notizie false dalle vere e di distinguere fonti attendibili e inattendibili.

Se tutto ciò vi fa venire in mente qualcosa, godetevi l’intervista, perché il prof. Contri ci parlerà anche di questo.

 

 

Biografia

Alberto Contri, nato il 7/4/44 a Ivrea, entra nel 1966 nel mondo della comunicazione: da allora si occupa di pubblicità commerciale e sociale, di multimedialità interattiva e di comunicazione integrata sul fronte creativo, manageriale, istituzionale e speculativo.

Dopo la maturità classica, alla morte del padre interrompe gli studi in giurisprudenza per iniziare a lavorare in Mondadori nel 66 come copywriter per poi proseguire come Direttore Creativo, Amministratore Delegato e Presidente in importanti agenzie dei gruppi multinazionali D’Arcy, Masius, Benton & Bowles e McCann Erickson Worldwide: è uno dei rari manager della comunicazione con una formazione interdisciplinare proveniente dall’area della creatività.

Nel gruppo DMB&B, dove è stato dal 73 al 95, oltre a guidare la sede italiana della Medicus Intercon (la più grande multinazionale della comunicazione del settore farmaceutico) ha fondato due società molto particolari, ciascuna con un preciso positioning.

Una fu battezzata Feel Good, agenzia specializzata nei prodotti salutistici di largo consumo, capace di intercettare con grande anticipo un trend che avrebbe avuto poi un grande sviluppo.

L’altra si chiamò Intercon AudioVisual Service, società specializzata in progetti multimediali interattivi di grande successo, tanto da vantare aluni primati assoluti: la progettazione del primo videodisco interattivo italiano e della prima stazione italiana itinerante di realtà virtuale, entrambi per usi divulgativi.

Last but not least, con un multi-image-show sull’immagine dell’Italia “Italy. A country shaped by man” vinse il Grand Prix alla Photokina di Colonia, in un festival internazionale in competizione con produzioni di 23 paesi del mondo.
Il grande audiovisivo, dell’insolita durata di 45 minuti, faceva parte di una mostra progettata per la Fondazione Agnelli con lo scopo di promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo, che girò tutti i continenti per cinque anni.

Nel 1995 Alberto Contri lascia il Gruppo DMB&B ed entra in McCann Erickson World Group con il ruolo di vice-chairman e la delega per l’innovazione.

Credendo come sempre nel valore della sperimentazione applicata, viene autorizzato a creare un’agenzia specializzata in clienti ad alta tecnologia, (McCann Interactive) che di fatto – portando il primo cliente, il provider Tin.it, da 30.000 a 3.000.000 abbonati in meno di due anni partire dal 1996– ha contribuito significativamente a costruire il mercato Internet in Italia: in un ‘epoca in cui gli italiani non sapevano a cosa servisse esattamente Internet, né come si settasse un modem.

Con il piccolo, snello e avanzato incrociatore, conquistò per l’Italia il budget di Microsoft, che diventò più tardi cliente del Gruppo McCann a livello mondiale.

Molto attivo sul fronte istituzionale, dal 93 al 97 è stato eletto per tre mandati Presidente dell’Associazione Italiana Agenzie di Pubblicità (allora denominata AssAP): presa la guida dell’associazione negli anni della prima grande crisi degli investimenti, puntò tutto sulla formazione e sull’approfondimento culturale, promovendo tra le tante iniziative originali, una serie di convegni denominati “AssAP-Cultura”.

Particolarmente rilevante e preveggente fu quello dedicato al “Tempo della fretta – Vivere o sopravvivere nella società dell’urgenza?”, al quale parteciparono – oltre a pubblicitari – filosofi, giornalisti, manager, economisti, sociologi, psichiatri, sviluppando un approccio multidisciplinare al problema che fu di grandissimo interesse per tutta l’opinione pubblica. E dal quale molte imprese trassero lo spunto per la realizzazione di beni, prodotti alimentari e servizi in grado di far risparmiare tempo ai consumatori.

Dal 94 al 97 è stato membro del Board della EAAA (European Association of Advertising Agencies) – unico italiano che sia mai stato cooptato in tale organismo)-, riuscendo a portare a Roma nel 96 il Congresso Internazionale dell’Associazione.
Dal 94 al 98 è stato fondatore e Primo Presidente della Federazione Italiana della Comunicazione, associazione di secondo livello che ha riunito in un unico ambito tutte le associazioni della comunicazione: pubblicità, pubbliche relazioni, promozioni, marketing diretto, ricerche di mercato. In tutto quasi 500 imprese per un totale di oltre 35.000 dipendenti, da lui pilotata in Confindustria.

Nel 94 è stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Scalfaro.

Nel 98 è stato nominato Consigliere di Amministrazione della RAI, dove ha svolto per quattro anni una intensa battaglia a favore di un servizio pubblico di qualità, in tutte le sue declinazioni, gestendo la delega per i nuovi media, progettando tutte le attività che la Rai oggi possiede in questo settore.

Membro assai attivo dell’Istituto Aspen fin dal 95, per il quale è stato spesso relatore nei seminari dedicati alle telecomunicazioni, nei 4 anni di mandato consigliare ha rappresentato la RAI nel Board dell’Istituto stesso.

Dal 1999 è Presidente di Pubblicità Progresso che ha trasformato nel 2005 in Fondazione per la Comunicazione Sociale.

Dal gennaio 2003 all’aprile 2008 è stato Amministratore Delegato e Direttore Editoriale di Rainet, società partecipata dalla RAI, riuscendo a riunire e gestire in un unico hub di eccellenza i 450 siti del Gruppo, aumentando gli utenti unici del 500%, e lasciando la società con due portali (Rai.it e Rai.tv) e con 7 canali di web tv, sui quali erano già stati caricati all’epoca 30 milioni di video.

Nel 2004 il Presidente Ciampi gli ha conferito il titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dall’aprile 2009 all’ottobre 2011 è stato Presidente e poi anche Direttore Generale della Lombardia Film Commission, che ha rilanciato partendo da una situazione di grave irrilevanza, facendo titolare al Corriere della Sera, a nove colonne: “Miracolo a Milano”.

Dal 1999 è consigliere dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Dopo 5 anni di insegnamento presso La Sapienza di Roma, e altrettanti all’Università S. Raffele-Vita di Milano, nel 2009 è stato chiamato da Giampaolo Fabris a tenere il corso di Comunicazione Sociale presso l’Università IULM di Milano (che tiene a tutt’oggi), che nel 2010 gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Relazioni Pubbliche delle imprese e delle istituzioni.

HOBBY

A livello di hobby, ha praticato l’equitazione competitiva (dressage e salto a ostacoli), e lo sci da discesa e di fondo.

Musicista semi-professionista, ha suonato per 10 anni il contrabbasso nella Bovisa New Orlèans Jazz Band e per altri 10 nella Swinghera.

Nel 68 ha accompagnato Louis Armstrong insieme alla B.N.J.B. quando si esibì alla Rai nella trasmissione Quelli della domenica.

Negli anni 70 ha fondato una piccola casa discografica, la Cooperativa dell’Ippopotamo, che pubblicò tra gli altri dischi, alcune prime mondiali: Les Etudes Australes di John Cage ad opera di Bruno Canino, la prima incisione discografica dei Percussionisti della Scala, le opere per fiati e organo di Canali, Soderini, Gussago e Gabrieli interpretate dall’Ensemble Achille Berruti, la prima incisione dei Canti Gregoriani ad opere delle monache Trappiste di Vitorchiano.

Nel campo della musica popolare ha pubblicato diverse opere del Gruppo Zafra, del cantautore Claudio Chieffo, e del gruppo di musica folk La Signora Stracciona, tuttora attivo.

Nel 2008 ha fondato una band di 16 elementi (BJG Roots Music) di cui è direttore artistico, con musicisti provenienti da gruppi di gran livello artistico (De Gregori, Venditti, Ron, Patruno) e che suonano standard del Blues, del Jazz e del Gospel, con l’obiettivo di spiegare ai giovani quali sono le vere origine del Rock&Roll (per l’appunto blues, Jazz e Gospel).
La band ha suonato al Jazzin Festival, al Blue Note, all’Auditorium della Borsa di Milano, e al Tempio di Adriano a Roma. Alberto Contri è uno dei maggiori collezionisti europei di chitarre vintage e contemporanee – dal 1850 ad oggi – custodite in un caveau climatizzato per preservare i legni.

E’ anche uno dei maggiori collezionisti italiani di dischi a 78 giri e LP.

Destreggiandosi tra Leica e Canon digitali e Leica con obiettivi d’epoca, si dedica quando può anche alla passione per la fotografia.

Sue immagini sono state pubblicate su volumi di Jaca Book e Rizzoli New York. Nel 2013 ha pubblicato il volume fotografico Stromboli Dreaming, realizzato per raccogliere fondi per la lodevole iniziativa della “Libreria sull’Isola”, completamente esaurito.

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