Nano e gigante possono coesistere, o addirittura collaborare? Si, se parliamo della prof. Gatti; vediamo perché:
[…] “ho fatto carriera all’università, diciamo una carriera non semplice, perché ho scelto da laureata in fisica di lavorare a medicina, a contatto con i pazienti ” […]
Comincia così questa intervista che ci conduce nel mondo delle nanotecnologie, il mondo dell’infinitamente piccolo, dal quale tutto origina e trae forza.
Per osservarlo siamo costretti ad utilizzare macchine sempre più complesse, mentre il cielo, il nostro mondo dell’infinitamente grande, possiamo percepirlo con maggiore semplicità.
La prof. Gatti, un gigante nel mondo delle nanoscienze, oggi è una ex accademica, una scienziata che ha dedicato la vita alla ricerca, scegliendo percorsi anche impegnativi.
Ha svolto la sua attività di ricercatrice ed analista anche in territori di guerra, quelli nei quali l’uranio impoverito veniva impiegato già negli ultimi anni del secolo scorso.
Da qualche giorno la prof. Gatti ha scelto un nuovo percorso, nel ruolo di presidente della Nanodiagnostics, nata per occuparsi soprattutto delle nano patologie dei bambini.
Qui mi interrompo, perché il resto ve lo dirà lei durante l’intervista. Buona visione.
note a margine:
– le nanoscienze ci hanno permesso di ascoltare la musica delle cellule; ne parliamo qui:
https://ita.li.it/2022/12/14/jim-gimzewksi-e-la-musica-delle-cellule/
Carlo Makhloufi Donelli per ITA.li