Apocalisse nucleare

La crisi ucraina rischia di trasformarsi in un’escalation nucleare senza precedenti, una vera Apocalisse.

Gli Stati Uniti e la NATO alimentano il conflitto fornendo a Kiev un flusso crescente di armi offensive, dalle munizioni guidate ai carri armati di ultima generazione.

La Russia risponde con veemenza, innescando un ciclo di azioni e reazioni che minaccia di sfuggire al controllo delle due superpotenze nucleari.

Ciò che inizialmente era un sostegno militare occidentale per permettere all’Ucraina di difendersi si è trasformato in un flusso incessante di armamenti offensivi.

Questo afflusso massiccio di armi occidentali, concepito per bilanciare le forze sul campo di battaglia, si è rivelato inefficace contro la potente macchina bellica di Mosca.

I missili di precisione HIMARS, un tempo considerati risolutivi, hanno visto la loro efficacia ridotta dopo che i russi hanno imparato a neutralizzarli bloccando i sistemi di guida GPS.

I carri armati Abrams, Leopard e Challenger, assieme ai veicoli Bradley, sono stati distrutti sui campi di battaglia dopo essersi scontrati con le difese antimissile russe.

Anche i sistemi antimissile Patriot forniti dagli Stati Uniti si sono dimostrati inutili contro le armi ipersoniche di Mosca.

Nonostante questi fallimenti, Washington e i suoi alleati della NATO persistono nella loro strategia di escalation militare.

L’ultimo passo è stato l’uso di missili tattici ATACMS a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti per colpire obiettivi civili e infrastrutture critiche, compresi i sistemi radar di allerta precoce per i missili nucleari russi.

Un attacco così provocatorio aumenta il rischio di uno scontro diretto tra le due superpotenze nucleari.

Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha avvertito che “sottovalutare la gravità” di tali azioni potrebbe avere “conseguenze fatali e devastanti”.

Parole che risuonano come un lugubre presagio dell’orrore che potrebbe scatenarsi da un’ulteriore escalation.

L’ex presidente e attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha definito apertamente questi attacchi missilistici un possibile “casus belli” – un atto di guerra.

Gli esperti di strategia nucleare concordano che l’escalation delle tensioni rappresenta la strada più pericolosa verso una guerra atomica su vasta scala.

Nessun leader politico razionale vorrebbe innescare un olocausto nucleare capace di cancellare milioni di vite in pochi attimi.

Tuttavia, le tensioni possono sfuggire al controllo quando una delle parti si trova con le spalle al muro.

È incomprensibile che leader politici permettano a questa spirale di provocazioni di proseguire, mostrando indifferenza di fronte agli avvertimenti di chi comprende i rischi reali.

Non ci sono segnali che Washington o i governi della NATO intendano fare un passo indietro dalla pericolosa strada intrapresa.

Cercano piuttosto una soluzione negoziata prima che sia troppo tardi per evitare il peggio.

Mentre le provocazioni belliche aumentano e la pazienza russa si assottiglia, il rischio di un malinteso che precipiti la situazione verso l’Armageddon nucleare diventa sempre più reale.

Se questa escalation non viene fermata con urgenza, potremmo essere sulla strada per l’apocalisse finale.

È difficile immaginare uno scenario più terrificante: intere nazioni ridotte in cenere, conseguenze ambientali e umanitarie che renderebbero gran parte del pianeta inabitabile per decenni o secoli.

Tuttavia, è questo il potenziale esito verso cui questa escalation ci sta conducendo.

I leader mostrano una spaventosa sordità di fronte agli avvertimenti degli esperti, e la corsa agli armamenti continua senza sosta.

L’ultima proposta prevede di inviare agli ucraini caccia F-16, benché obsoleti e con piloti non adeguatamente addestrati.

Un piano più motivato da orgoglio militarista che da una strategia per porre fine al conflitto.

Quale sarà la prossima mossa sconsiderata su questa scacchiera?

I presagi degli esperti di strategia nucleare dovrebbero essere un severo monito per i leader politici mondiali.

Riusciranno finalmente ad acquisire la lungimiranza necessaria per fermare questa escalation prima che l’umanità sprofondi nell’abisso nucleare?

Il fato del nostro mondo potrebbe presto misurarsi con questa domanda fatidica, o con la successiva Apocalisse.