Thanabots, lutto digitale e videodialogo con i defunti: una nuova frontiera dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando il nostro modo di vivere, lavorare, comunicare e anche morire.
Grazie alle tecnologie digitali, possiamo lasciare tracce della nostra esistenza online, creare avatar che ci rappresentano, inviare messaggi ai nostri cari dopo la nostra scomparsa e persino dialogare con i defunti.
Queste pratiche, che rientrano nel campo delle tanatecnologie o tecnologie del lutto, sollevano questioni etiche, psicologiche e sociali sul rapporto tra vita e morte nell’era digitale.
Thanabots: che cosa sono?
Un thanabot è un chatbot che utilizza l’IA per ricreare digitalmente la personalità e il linguaggio di una persona scomparsa, basandosi sulle sue tracce digitali, come messaggi, foto, video, post sui social media, ecc.
Un thanabot permette di interagire e dialogare con un defunto digitale, come se fosse ancora vivo.
Alcuni esempi di thanabot sono Project December, Eterni.me e Replika.
Thanabots: quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
I sostenitori dei thanabot ritengono che questi possano aiutare a elaborare il lutto, a mantenere vivo il ricordo, a colmare il vuoto e a trovare conforto.
I thanabot possono anche essere visti come una forma di immortalità digitale, in cui la nostra essenza viene preservata e trasmessa alle generazioni future.
I critici dei thanabot, invece, sostengono che questi possano ostacolare il processo di lutto, creare dipendenza, falsare la realtà e violare la privacy.
I thanabot possono anche essere fonte di confusione, angoscia e manipolazione, soprattutto se non sono chiaramente identificati come tali.
Inoltre, i thanabot pongono problemi di autenticità, consenso e proprietà dei dati.
Thanabots: come si regolano?
I thanabot sono una realtà emergente e non esistono ancora norme specifiche che li regolino.
Tuttavia, è necessario stabilire dei principi etici e delle linee guida che garantiscano il rispetto della dignità, dei diritti e delle volontà dei defunti e dei loro familiari.
Alcune questioni da affrontare sono:
– Chi può creare e accedere a un thanabot?
– Come si verifica e si protegge l’identità di un thanabot?
– Come si gestiscono e si cancellano i dati di un thanabot?
– Come si assicura la qualità e la responsabilità di un thanabot?
– Come si informa e si educa il pubblico sui thanabot?
I thanabot sono una sfida e un’opportunità per la società digitale.
Essi ci invitano a riflettere sul significato della vita e della morte, sul valore della memoria e della relazione, sul ruolo della tecnologia e dell’IA.
I thanabot ci chiedono di essere consapevoli, critici e creativi nel nostro rapporto con il lutto digitale e il videodialogo con i defunti.
Thanabots e social
Ancora una considerazione: tra qualche anno nei social (Facebook, Instagram etc.) ci saranno più profili di persone defunte che di persone in vita.
Anche questa è una nuova frontiera del pensiero digitale.
Scritto da Carlo Makhloufi Donelli
Di questi argomenti abbiamo scritto anche qui:
https://ita.li.it/2024/01/23/dialogo-con-una-intelligenza-artificiale/