nanobots: unire i puntini!

In questo video Roberto Cingolani, allora direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, in diretta streaming da Milano parla di Nanotecnologie e Nanobots per l’essere umano.

Le nuove tecnologie robotiche sono la base del futuro della medicina.

Attraverso nanoparticelle e micro-robot, molte patologie possono essere controllate con comandi a distanza.

L’utilizzo di tale strumenti può rappresentare una cura innovativa per molte malattie ma allo stesso tempo solleva giganteschi dubbi etici sulla loro legittimità.

In questo video vogliamo dare motivo di riflessione, perché la verità possa nascere autonomamente dentro ognuno di noi.

 

 

Note a margine:

Qui potete vedere il video della conferenza tenuta da Roberto Cingolani nel 2014, in cui si parla dei nanobots quasi 10 anni fa:
https://www.youtube.com/watch?v=Alh2LDdpH9w

Cosa sono i nanobots?

Per nanorobot si intende un qualsiasi sistema capace di compiere modifiche all’ambiente circostante, in maniera controllata e prevedibile, avente dimensioni assimilabili a quelle molecolari o addirittura atomiche.

La nanorobotica è una disciplina tecnologica che studia come realizzare macchine o robot a una scala prossima a quella nanometrica (1/1.000.000.000 metri) con tecnologie che appartengono all’area della nanotecnologia e più in particolare della nanomeccatronica.

I nanorobot sono dei dispositivi la cui grandezza varia, tipicamente, da 0,1 a 10 micrometri, essendo costituiti da componenti molecolari il cui ordine di grandezza ricade nelle nanoscale.

Tra i primi nanorobot che sono stati progettati vi sono quelli guidati da un campo magnetico.

I più rilevanti tra questi sono quelli caratterizzati da una testa di materiale magnetico e una coda che ruotando aiuta la propulsione.

Se sottoposta a un campo rotante, la testa ruota anch’essa dando un’ulteriore spinta al nanorobot e permette inoltre di controllarne il movimento all’interno del corpo.

Tra questi si contraddistinguono una tipologia che sfrutta l’utilizzo di una classe di batteri: i batteri magnetotattici, i quali si orientano usando il campo magnetico terrestre.

Recentemente si è lavorato alla creazione di nanorobot autonomi creati assemblando mattoncini, o fogli di DNA.

Questo tipo di tecnica prende anche il nome di Origami science, poiché l’assemblamento di questi fogli di DNA ricorda tale pratica.

Sulla superficie di questi viene inserito, oltre all’aptamer, anche un enzima: la trombina, responsabile della coagulazione del sangue.

fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Nanorobot

 

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