“La Guerra è la lezione della Storia che i popoli non ricordano mai abbastanza”.
A Genova, in Corso Aurelio Staffi, superato il palazzo della Questura, s’incontra un particolare ed evocativo edificio dello stesso stile che rimanda all’architettura razionalista del ventennio fascista: si tratta infatti della costruzione a tutti nota come “La Casa del Mutilato” eretta nel 1937 dall’architetto Fuselli ed inaugurata nel maggio dell’anno successivo alla presenza del Duce in persona (durante quella stessa visita genovese inaugurò anche l’ospedale pediatrico Giannina Gaslini).
Su una delle facciate di questo palazzo si legge la frase con la quale inizia questo articolo, attribuita a Carlo Delacroix.
Nel corso di questa intervista Luca Bandini, del quale avevamo già pubblicato un articolo qualche tempo fa, ha detto sulla guerra che incombe molte cose più che giuste ed interessanti, ma una soprattutto ha colpito il mio interesse:
[…] nel momento in cui noi mandiamo delle munizioni, ci rendiamo partecipi e complici dell’uccisione di esseri umani.
Basterebbe questa frase per far comprendere la gravità di quanto sta accadendo nel mondo di oggi, quel mondo che non può più dire di non sapere, di non rendersi conto che quelli che stanno portandoci in guerra, verso un tributo di morte, non sono interessi dei popoli, bensì altri e di ben altra natura.
Ma vogliamo davvero essere complici?
Grazie Luca, editore di giornalismolibero.com, il nome del tuo editoriale riflette la tua libertà di espressione e di pensiero.
Carlo Makhloufi Donelli