La nozione di “vaccino” che usiamo comunemente fa riferimento alle nostre esperienze legate ai vaccini storici, tipo quello contro la scarlattina, il vaiolo, la poliomelite e via dicendo.
Ma questo contro il Covid è diverso.
I vaccini storici hanno alcune caratteristiche che _non_ sono presenti in questo contro il Covid19.
Sono IMMUNIZZANTI, vale a dire che quando hai fatto il vaccino non ti ammali più per tutta la vita (o comunque per decine di anni).
Sono STERILIZZANTI, cioè il vaccinato non contagia altre persone.
Sono TESTATI: per conoscere gli effetti di un farmaco vengono di solito fatte prove su un grande numero di persone, con numerose condizioni di salute, per un tempo cospicuo (mai inferiore ai tre anni) e mantenendo una attiva vigilanza sul loro stato di salute per tutto il periodo della prova. Anche per questo è costoso produrre un nuovo farmaco.
Come sappiamo, anche da chi sostiene la necessità di vaccinarsi, questo vaccino:
- non immunizza (i vaccinati possono ammalarsi),
- non sterilizza (i vaccinati possono contagiare gli altri),
- non è testato (se non altro per questioni di tempo).
In pratica è una cosa diversa da ciò che conosciamo con questo nome.
Abbiamo chiesto un bicchiere di prosecco e ci hanno portato una lattina di coca-cola.
E non è un caso. La definizione stessa di vaccino, stabile negli ultimi venti anni, è stata cambiata di recente dal CDC americano (Centers for Disease Control and Prevention).
A febbraio 2011 la definizione del CDC era (si può recuperare da archive.is/3K81G sito che “fotografa” i siti web a intervalli regolari):
“Un prodotto che produce immunità proteggendo quindi l’organismo dalla malattia.
I vaccini vengono somministrati attraverso iniezioni di ago, per via orale e per aerosol”.
A luglio del 2015 era stata ritoccata leggermente,
“Un prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona ad una specifica malattia, proteggendo la persona da quella malattia.
I vaccini vengono solitamente somministrati tramite iniezioni con ago, ma possono anche essere somministrati per via orale o spruzzati nel naso”.
E rimane invariata fino all’agosto 2021, per diventare:
“Un prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona a produrre immunità a una specifica malattia, proteggendo la persona da quella malattia.
I vaccini vengono solitamente somministrati tramite iniezioni con ago, ma possono anche essere somministrati per via orale o spruzzati nel naso”.
e pochi giorni dopo, il primo settembre, viene corretta nuovamente, arrivando alla sua attuale forma:
“Un preparato che viene utilizzato per stimolare la risposta immunitaria dell’organismo contro le malattie.
I vaccini vengono solitamente somministrati tramite iniezioni con ago, ma alcuni possono essere somministrati per via orale o spruzzati nel naso”.
Questa è l’attuale definizione di vaccino, nel quale rientrano anche i vaccini contro il Covid19.
È una definizione molto ampia, che permette di ricomprendere anche altre categorie di farmaci, come gli immunostimolanti.
Un ottimo articolo circa la definizione di vaccino, completo di fonti, si trova a questo indirizzo:
https://telegra.ph/CDC-cambia-la-definizione-di-vaccini-09-26